La marionetta, ovvero l’attore e il suo doppio ha le articolazioni -semplici o complesse- di un qualsiasi strumento o macchina. Ma qual è il suo lavoro? Essa agisce sui cuori, sui sogni, sulle emozioni più nascoste. Staccata dall’uomo-attore, è più accettata dallo spettatore come parte simbolica di sé, attraverso un meccanismo percettivo che sembra assai lontano dall’identificazione, come piacerebbe a Brecht. Da Jarry a Craig, da Kleist a Mejerhold e oltre, per molti maestri del teatro è stata la sede del nuovo paradosso dell’attore: nella sua apparente inerzia iniziale c’è tutta la quantità di resistenza che protegge il massimo delle potenzialità; nella sua inespressività, o per meglio dire nella sua pre-espressività in cerca d’azione, c’è tutto il segreto della presenza; nelle sue forme oggettive, che costringono attori e spettatori all’ascolto, c’è la necessaria e misteriosa incompiutezza, la tragica o festosa irraggiungibilità, della manifestazione del personaggio…
Laboratori condotti da: Roman Paska, Claudia Contin, Ferruccio Merisi
Comunicazioni di: Flavio Massarutto, Roberto Piaggio, prof. Eugenia Casini Ropa, Francesco Niccolini
Spettacoli ed eventi con: Roman Paska, Salvatore Gatto, Giorgio Rossi, Giacomo Verde, Massimo Schuster e Thétre de L’arc en Terre, Claudia contin, Massimo De Mattia, Giovanni Mayer, Giorgio Pacorig, Luca Grizzo, Compagnia della Scuola Sperimentale dell’Attore, In Cerca di Kau, Alberto Bronzato, Eduardo Lopes, Alberto De Bastiani, Marcello Chiarenza