È la parola che definisce quest’anno la prospettive dello sguardo di Arlecchino sempre più Errante. Un tema che fa appello certamente all’origine delle maschere e alla loro “allupata” selvatichezza, ma che si coniuga con altre valenze del bisogno insindacabile di vita, sul piano ecologico, etico, psichico, sociale ecc. Una fame, di per sé sacra e pulita che rischia molto, oggi, di essere tradita, repressa e negata o al contrario pervertita nell’eccesso o nell’ingiustizia sociale. Inteso anche nel senso filosofico di “necessità” e nel senso etico di “perseveranza”, ma soprattutto – ovviamente – nel senso “arlecchinesco” di “sacra” pulsione alla sopravvivenza, di diritto alla vita e all’espressione, di inclinazione alla prole. Come tutti gli anni, il master offre una “monografia d’appoggio”, ricavata da una finestra su altre culture: quest’anno, quasi letteralmente, la Danza del Ventre nella sua accezione più pura, lo stile classico Raqs Sharqi, con uno stage di trenta ore condotto da Mona Habib, erede riconosciuta dei grandi maestri della tradizione egiziana.
Maestri ospiti: Mona Habib
Docenti: Claudia Contin, Ferruccio Merisi
Spettacoli, eventi e comunicazioni con: Claudia Contin, Ferruccio Merisi, Federico Toni, Teatro dei Picari, Teatro delle Ariette, Udi Grudi Circo Teatro, Mona Habib Ensemble, Egypt Star, coltelleria Einstein, Roberta Biagiarelli, Armamax Teatro, Teatro Due Mondi, Rodisio Produzioni, Familie Flöz