Quest’anno la chiave è: Genio e Regolatezza. Un gioco di parole che sottolinea il reciproco scambio di energia tra la scienza e l’invenzione, tra la competenza e la creazione, tra l’osservazione e la libertà.
Una dedica leonardesca che si aggiunge al coro del pentacentenario, che il festival abbraccia di buon grado nel suo perseverare sulla strada del consolidamento dell’arte dell’attore; dove arte significa mestiere, sapere, misura, natura e sfida. Proprio come nella mitica Commedia dell’Arte, prima della sua involuzione storica. Un mito, una leggenda, che ancora una volta il Festival si augura torni ad essere realtà, non necessariamente nelle sue forme antiche, ma certamente nella sua essenza di teatro di alta qualità e regola, destinato a tutti.