RASSEGNA STAMPA
Festival de L’Arlecchino Errante
Edizione n° 28: “Reinventando L’Umano”
29 Agosto 2024
“ALTRE TESSERE DEL MOSAICO”
PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE ARTISTICO
FERRUCCIO MERISI
Un festival si basa sulla vicinanza nel tempo di eventi diversi: per vedere come risuonano tra loro. È come un accordo musicale. Che succede una volta sola tra l’altro. Una magia irripetibile. Ogni singolo evento che compone l’accordo ne viene valorizzato. Uno spettatore che partecipa ad almeno due eventi riceve una spinta intuitiva ed emotiva impagabile.
Il teatro ha un doppio beneficio. Da una parte, come tutte le arti dal vivo, crea una vibrazione scena-platea speciale, viva, positiva e ottimista nella prospettiva della convivenza umana. Dall’altra, in una modalità sua esclusiva e particolare, indica, a questa positiva assemblea, ambiti di pensiero, di conoscenza e di giudizio che vanno al di là dei limiti del presente storico.
L’Arlecchino Errante sceglie per il suo programma espressioni e testimonianze che vuole condividere con le persone affamate di nuove prospettive, disposte ad essere irrequiete e libere. L’Arlecchino Errante non è comodo. Ma, come si dice per le belle escursioni, è “remunerativo”.
Un nome non si porta o si eredita. Un nome si onora. Così, per essere Arlecchino, occorre essere popolari, arguti, inesauribili quanto ad energie, multicolori, sorprendenti, sempre innocenti e un po’ magici. Per essere Errante occorre non fermarsi mai, non accontentarsi, riconoscere e rispettare tutti i confini e però valicarli tutti, offrire il proprio aiuto ad ogni popolo, ecc…
Il sogno de L’Arlecchino Errante è la Nuova Commedia dell’Arte. Un teatro preciso e regolato come la musica, composto di mille possibilità e linguaggi diversi, basato sulla creatività degli attori e sulla loro capacità di lavorare e produrre in collettivo. Non è un revival o una restaurazione. È un’invenzione continua, al passo con i tempi. Vuole produrre nuove storie e nuove canzoni per un nuovo pubblico.
Reinventando l’Umano è, dal punto di vista economico, una kermesse di piccole dimensioni. Dal punto
di vista qualitativo vuole però essere un grande interprete di novità. Quelle vere, non solo anagrafiche o millantate. Quelle che non possono essere fenomeni di moda perché guardano al di là del tempo. Quelle che intercettano bisogni non solo teatrali.
L’Arlecchino Errante ogni anno è come un emporio di alimenti “spirituali” sperimentali. Degustandoli se ne valutano i benefici, più o meno immediatamente. E non si celebrano gli alimenti in quanto tali. Si celebrano le necessità (di sopravvivenza, di cambiamento, di speranza anche lontana) a cui essi corrispondono. L’Arlecchino Errante è un integratore spirituale.
Il palinsesto 2024 ha una struttura chiara e lineare: ci sono tre esempi di drammaturgia italiana d’avanguardia, molto diversi tra loro; ci sono due grandi tradizioni – il mimo classico e la danza africana sui trampoli – che sanno cavalcare i loro fermenti di rinnovamento; ci sono due esperienze “top” di teatro popolare di strada; e c’è infino una testimonianza limpida e brillante di nuova e vera professionalità teatrale “paralimpica”…
Al Teatro “paralimpico” va quest’anno il premio La Stella de L’Arlecchino Errante / Confartigianato Imprese Pordenone, il riconoscimento alla carriera che omaggia la profondità e l’originalità del “sapere pratico” dell’artista insieme alla capacità di trasmissione e formazione. Onore al teatro artigiano, ad Antonio Viganò e agli attori del Teatro della Ribalta / Kunst der Vielfalt!
L’Arlecchino Errante 2024 è ricco di eventi speciali dedicati alla città: performances negli spazi urbani, parate, narrazioni di podcast, musica, salti mortali, aperitivi solidali, pedalate, flash mob… Tutto nell’esercizio della differenza, dell’allegra e calda provocazione, della voglia di festa, senza cui non è possibile nessuna reinvenzione.
La vera novità di Reinventando l’Umano è il programma degli Open Workshop: “incontri con gli autori”, il giorno dopo i loro spettacoli, giocati tra il narrativo e il pratico; ovvero tra la narrazione e l’esperienza diretta della specialità dei linguaggi e delle invenzioni. Aperti a tutti, anche ai semplici osservatori curiosi. Un esorcismo anti-effimero… È un festival che crede nel futuro.
DICONO DI NOI
Il Messaggero Veneto
Articolo di Mario Brandolin uscito su “Il Messaggero Veneto di Pordenone” il 30 Agosto 2024
Articolo di Cristina Savi uscito su “Il Messaggero Veneto di Pordenone” il 03 Settembre 2024
Articolo di Cristina Savi uscito su “Il Messaggero Veneto di Pordenone” il 04 Settembre 2024
Articolo di Cristina Savi uscito su “Il Messaggero Veneto di Pordenone” il 08 Settembre 2024
Il Gazzettino
Articolo uscito su “Gazzettino di Pordenone” il 04 Settembre 2024
Articolo uscito su “Gazzettino di Pordenone” il 07 Settembre 2024
PordenoneToday
Articolo di Riccardo Lo Re uscito su “PordenoneToday” il 29 Agosto 2024
Articolo uscito su “PordenoneToday” il 06 Settembre 2024
RaiPlay - Pantagruel
Intervista ad Andrea Cosentino (dal minuto 44:50) sullo spettacolo che terrà a Pordenone durante il Festival.
Fatti di Teatro
Articolo di Simone di Pacini (che sarà presente al Festival) sul suo blog “Fatti di Teatro” del 29 Agosto 2024
Il Popolo
Articolo di Nico Nanni uscito su “Il Popolo” il 01 Settembre 2024
Articolo uscito su “Il Popolo” il 02 Settembre 2024
Articolo uscito su “Il Popolo” il 03 Settembre 2024
Articolo uscito su “Il Popolo” il 05 Settembre 2024
Articolo uscito su “Il Popolo” il 06 Settembre 2024
Articolo uscito su “Il Popolo” il 07 Settembre 2024
Diario di Pordenone
Articolo uscito su “DiariodiPordenone” il 03 Settembre 2024