Arlecchino Errante 2012

quest’anno analizziamo una tendenza globale che esprime un’attenzione al “popolare”, non tanto come ricerca o definizione di consenso, quanto come valore. Qualcosa che ha a che vedere con le radici, le specificità, le “bio-diversità” culturali da salvare.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2011

quest’anno ci confrontiamo col mimo, non tanto come fenomeno storico o linguaggio tipico, ma soprattutto come istituzione poetica e, prima ancora, pedagogica. Dedicato idealmente a Etienne Decroux nel ventennale della scomparsa, il programma visita infatti alcuni dei principi più significativi di quel teatro del corpo, a volte elementare a volte astratto, a volte ingenuo a volte ermetico, che è stato in Occidente la base di tutte le rivoluzioni teatrali del secondo novecento.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2008

l’intraducibile espressione inglese “The Holy Fool” accosta l’aggettivo di “santo” al buffone-clown, al matto, al giullare, al sempliciotto sagace: insomma a quella figura popolare di poeta-profeta radicata in ogni cultura del mondo.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2007

“Utopia”, ovvero nostalgie, negazioni, immaginazioni infinite… Tutto ciò che le filosofie della ragion pratica da sempre chiamano illusione. Su questo orizzonte viene disegnato il programma didattico, oltre a quello degli spettacoli. Così la “monografia d’appoggio”, la finestra sinergica su altre culture (teatrali e/o storiche) quest’anno è rappresentata dalla danza Butoh, nata come “manifesto” fisico contro gli orrori di Hiroshima e sviluppata poi come meditazione attiva sull’assoluto corporeo e le sue metamorfosi. La docente è Yumiko Yoshioka, danzatrice e coreografa di fama internazionale.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2006

È la parola che definisce quest’anno la prospettive dello sguardo di Arlecchino sempre più Errante. Un tema che fa appello certamente all’origine delle maschere e alla loro “allupata” selvatichezza, ma che si coniuga con altre valenze del bisogno insindacabile di vita, sul piano ecologico, etico, psichico, sociale ecc.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2001

La marionetta, ovvero l’attore e il suo doppio ha le articolazioni -semplici o complesse- di un qualsiasi strumento o macchina. Ma qual è il suo lavoro? Essa agisce sui cuori, sui sogni, sulle emozioni più nascoste. Staccata dall’uomo-attore, è più accettata dallo spettatore come parte simbolica di sé, attraverso un meccanismo percettivo che sembra assai lontano dall’identificazione, come piacerebbe a Brecht.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2005

C’è una possibilità del teatro che consiste nell’evocare – o convocare – un personaggio e il suo destino. La cerimonia (ovvero lo spettacolo) potrà, forse, realizzare una conferma del buio oppure una illuminazione. E l’attore presta la sua vita, per un’ora, ad una dimensione mediatica e oracolare che prescinde dalla sua semplice volontà e dal suo controllo ideologico.… Continua a leggere

Arlecchino Errante 2002

La Commedia dell’Arte della Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone prosegue nel suo progetto di incontro con i capisaldi della cultura teatrale di tutto il mondo, per un loro recupero a favore delle nuove generazioni di attori e di spettatori.… Continua a leggere

1 2 3
en_GB